Il disturbo ossessivo compulsivo è composto da ossessioni, compulsioni o entrambe. Le prime riguardano pensieri, immagini o impulsi mentali intrusivi e spiacevoli, come paura di essere stato contaminato, di aver dimenticato il gas acceso, o di uccidere qualcuno.
Il soggetto non riesce a scacciare tali ossessioni e nel tentativo di farlo, può mettere in atto delle compulsioni, che sono azioni mentali, come lavarsi le mani, controllare che il gas sia spento, cercare di convincersi dell'irragionevolezza della paura di uccidere qualcuno.
Il disturbo ossessivo compulsivo pur infliggendo un'angoscia profonda, contiene una promessa di sicurezza, di riparo. Tale promessa nasce per difendere il soggetto da tre paure: l'imprevedibilità, l'irrimediabilità e la colpa.
La prima riguarda la paura di essere colti impreparati da un pericolo o di non avere il tempo sufficiente per prevenirlo. Così l'individuo si comporta come se il pericolo si fosse già verificato, per avere la possibilità di respingerlo.
La seconda riguarda la gravità del pericolo, che porta con sé la fine, ossia si costituisce come un punto di non ritorno.
La terza è la colpa. La colpa è la vera ossessione dell'ossessivo. È il tormento vero che si cela dietro tutte le ossessioni.
L' ossessivo cerca disperatamente di cancellare le tracce che lo costituirebbero come colpevole. Colpevole di aver procurato un danno ad altri, a se stesso, all'ambiente. Cerca di evitare di restare schiacciato da una colpa che gli risulterebbe insopportabile e che non sarebbe più qualcosa che avverte lontanamente, in un angolo dentro di sé, ma di cui vi si troverebbero i segni nella realtà.
Il supporto psicologico si pone come finalità innanzitutto quella di sostenere il soggetto da un'angoscia così forte. Poi quella di comprendere tali ossessioni e attribuire loro un senso più profondo.
Infatti un pensiero quando viene tradotto in parole, comincia ad esistere in modo diverso. Non è più fissato nella mente di chi lo prova, ma trova un modo per uscire. E questo lo rende più sopportabile.